Si possono ammirare ancora nel centro storico qualche resto di mura e torre medioevali, oltre al Torrione eretto nel 1564 a protezione delle incursioni dei pirati.
In rilievo inoltre, la Chiesa Parrocchiale dei Santi Giovanni Battista ed Eugenio (un edificio a tre navate sormontato da una maestosa cupola), ricostruita nel 1637 dopo il sacco di cui sopra, che contiene dipinti di scuola pittorica genovese tra cui una “Annunciazione” e una “Morte di San Giuseppe” di Orazio De Ferrari, il massimo esponente della pittura ligure nell’età del barocco, oltre a dipinti di Piola e Carlone) mentre nella volta centrale vi sono affreschi moderni del Bonichi.
Si può altresì ammirare un crocefisso ligneo di notevole fattura, che reca ancora il foro di una palla sparata da uno dei saccheggiatori algerini, chiamato “Cristo dei Turchi” dal cui costato, secondo una tradizione locale, uscirono sangue ed acqua. Accanto alla Chiesa l’oratorio di Santa Caterina consente di ammirare la facciata neo classica.
Nella piazza principale sorge il bastione costruito nel 1564 per difendersi dagli attacchi dei pirati; ma né questa costruzione né la contemporanea torre visibile dietro la chiesa, riuscirono a fermare l'incursione barbaresca.
Monumento ai caduti delle due guerre, adiacente alla torre saracena.
Chiesa di Peagna. Attigua al cimitero è fiancheggiata da un campanile costruito in stile barocco e nel suo interno sono conservati affreschi del Quattrocento e del Cinquecento.
FRAZIONE PEAGNA
La Frazione di Peagna fu dimora di antiche e nobili famiglie quali i Girardenghi, i Genta e gli Arduini. Caratteristico è il suo borgo medioevale con la vecchia Chiesa di San Giovanni Battista, di origine trecentesca. Questa antica chiesa è il monumento più importante di Peagna. Situato nei pressi del cimitero, l’edificio, fu eretto nel territorio della frazione di Capriolo. Troviamo notizie di questo antico borgo negli Statuti del 1288, si può quindi dedurre che la costruzione dell’edificio risalga ai secoli XIII – XIV. La parrocchia attraversò un periodo di splendore tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, quando fu vescovo di Albenga Leonardo MARCHESE. Colto esponente del clero locale curò la decorazione interna della chiesa e la elevò a Rettorato. La chiesa restò attiva fino alla costruzione della nuova parrocchiale nel centro di Peagna, il paese che si formò dall’unione dei molti borghi che si trovavano nelle vicinanze tra cui: Antio, Beverello, Paerno, Borbena e Capriolo. Nel corso dei secoli l’edificio ha subito numerosi rifacimenti ma ha conservato il classico impianto romanico a capanna. La base in pietra del campanile, rifatto in epoca barocca, ha mantenuto la forma originaria. All’interno si trovano interessanti testimonianze artistiche risalenti ai secoli XV – XVI. Al centro del soffitto del presbiterio è raffigurato un Cristo Benedicente e sulle vele della volta a crociera i quattro evangelisti. Tra gli affreschi meglio conservati, la Madonna del Latte e Sant’Antonio Abate risalente al 1504.
L’attuale Chiesa parrocchiale, situata al centro del borgo, risale al secolo XVIII e recupera movenze di stile barocchetto.
Il nome Peagna derivante da peda nea (passaggio o guado), è dovuto al torrente ai margini del quale sorge la fonte Anthia. Secondo la tradizione, il borgo accolse, in zona più salubre, gli abitanti di Capriolo, abbandonato per un’invasione di formiche rosse, avvenuto nel tardo Medioevo.
MUSEO E RISERVA REGIONALE
Il Museo Paleontologico, allestito nella ex-scuola elementare “Silvio Lai” di Peagna, è nato con lo scopo di valorizzare i reperti provenienti dal Sito fossilifero del Rio Torsero che è oggi Riserva Naturale Regionale.
Il Museo è costituito da una sala espositiva, un’aula conferenze e un laboratorio. Ospita numerosi fossili del pliocene provenienti dal Torsero, collezioni private e la Collezione del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Genova.
Tra i fossili i più significativi sono gli esemplari di Strombus Coronatus, tipico gasteropode del Pliocene che attualmente non vive più nel Mediterraneo.
Sono esposti inoltre esemplari di coralli e conchiglie, provenienti in parte dalle Filippine ed in parte dai nostri mari. La presenza di fossili, accanto ad esempi di conchiglie recenti permette al visitatore un confronto tra la vita marina del passato e quella attuale.
Nel laboratorio, allestito in collaborazione con l’Ateneo genovese e inserito nel percorso museale, si può procedere all’estrazione e all’accurata preparazione di macrofossili di sezioni sottili di rocce che offrono la possibilità di osservare e studiare le microfaune presenti e la tessitura della roccia che le ingloba.
L’area della Riserva Regionale Naturale del Rio Torsero a poco più di un chilometro dalle spiagge di Ceriale, è nota agli studiosi italiani e stranieri per la ricchezza in numero e specie e lo straordinario stato di conservazione dei fossili pliocenici. Questi organismi, soprattutto molluschi, vivevano nell’antico oceano ligure-piemontese in un periodo compreso tra 5,2 e 1,8 milioni di anni fa. La Riserva è stata istituita nel 1985 non solo per tutelare ma anche valorizzare il patrimonio paleontologico e naturalistico dell’area e diffonderne la conoscenza.